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Da "quel che conta è la prassi non la teoria" consegue forse che "la prassi deve fare a meno della teoria"? È possibile parlare e narrare di educazione, di formazione indipendentemente dalle forme linguistiche e narrative attraverso cui si esprimono? E infine, quanto incide sul nostro modo di fare formazione e educazione il modo in cui siamo stati educati e formati? Assunto di base della Clinica della formazione è che gli eventi e i processi formativi non sono esterni, indipendenti da chi li studia, li agisce e dal modo in cui ne parla, bensì connessi con la rappresentazione che si ha della propria oltre che dell'altrui formazione. Se ogni storia è la storia di qualcuno, se ogni libro è anche la storia del suo autore, se ogni ricerca è la storia che inchioda il ricercatore all'oggetto della sua ricerca, nella trama dei testi qui raccolti, che annodano il valore della retorica e della metafora in pedagogia, l'apprendimento dall'esperienza nell'educazione degli adulti e la Clinica della formazione, il lettore attento potrà rinvenire l'originalità e la forza di un'autentica teoria della pratica formativa.