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Essere testimoni di violenza sulla madre comporta per i figli gravi danni. Tale consapevolezza non è un'acquisizione recente; tuttavia, ancora non fa parte a pieno titolo della cultura dei sistemi di protezione e cura e ad essa non corrispondono adeguati interventi riparativi. È quindi necessario riportare l'attenzione sulle conseguenze traumatiche che queste esperienze hanno nell'evoluzione psicologica, emotiva ed esistenziale dei bambini e delle bambine. Dopo molti anni dalla definizione di violenza assistita il problema più grave ancora oggi sembra quello di riconoscerli come vittime, di coglierne la sofferenza, i vissuti, la visione distorta che si crea in loro e che condizionerà le loro vite. In fondo la violenza non li colpisce direttamente, quindi perché sono vittime? La superficialità di questa lettura è ancora più grave ed evidente se pensiamo a quanto ancora sia difficile riconoscere il maltrattamento psicologico e a come la violenza nella coppia venga confusa con il conflitto, quasi ci fossero responsabilità da attribuire anche a chi subisce. Stereotipi culturali neganti, difficili da sradicare, impediscono di individuare la violenza sulle donne all'interno delle mura domestiche e di riconoscerla come negazione dei diritti. Questa condizione investe doppiamente i bambini, poiché, anche quando viene identificata, sembra non riguardarli. Uno sguardo più attento alla loro realtà, alla loro identità di testimoni e vittime, può aiutare gli operatori a muoversi nella complessità. A trovare strade per non perderli di vista, a dare priorità al loro sentire per ascoltarli e accompagnarli, senza smarrire la speranza di ridare loro fiducia nel mondo adulto. L'intento delle autrici, tutte professioniste del settore, è dimostrare che, nonostante le difficoltà dei contesti e delle organizzazioni, servizi pubblici e privati, ospedali, tribunali possono e devono ricavare uno spazio di maggior attenzione ai bambini negli interventi di prevenzione, valutazione e accoglienza, affinché venga messa a fuoco la loro condizione di vittime per poterli doverosamente accompagnare in un percorso di riparazione.