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Album Nivola I e II: i più avvertiti intendenti d'architettura contemporanea conoscevano Costantino Nivola per la denominazione data da Le Corbusier a due dei suoi carnets, gli album Nivola, unici a sfuggire insieme all'album La Roche alla titolazione alfanumerica timbrata nei caratteri da spedizioniere sulla copertina dei blocchi tascabili che lo hanno accompagnato nel suo continuo viaggiare. Il dono ospitale di Nivola è la traccia di una piccola vicenda inedita e cruciale nell'evoluzione della plastica lecorbuseriana e in quella del giovane artista sardo, l'evoluzione che condurrà Le Corbusier alla definizione del Modulor e della sua proiezione architettonica nell'espace indicible di Marsiglia, Chandigarh, Ronchamp e Costantino Nivola alla maturità della collaborazione architettonica con i BBPR per la show-room Olivetti sulla Quinta Strada. Lo studio al Greenwich Village e la casa di East Hampton frequentata da Pollock, Steinberg e Cartier Bresson sulla "Costa Azzurra newyorkese" sono il luogo fisico e intellettuale - per le lezioni di armonia che Le Corbusier impartisce a Titino e le lezioni di sand-casting con cui questi ricambia - in cui il Maestro dell'architettura moderna vive il suo momento più ambizioso: il progetto per il palazzo di vetro dell'ONU e la proposta di un piano dei CIAM per la ricostruzione post-bellica e la pianificazione urbanistica mondiale, nella realizzazione dell'utopia che il governo delle Nazioni Unite sembra rendere possibile. Testimoniata dall'ultima intervista rilasciata da Ruth Guggenheim, moglie di Nivola, da quella di Peter Chermayeff, architetto allievo di Nivola, insieme al carteggio di una vita, la vicenda della famiglia newyorkese e cosmopolita di Le Corbusier è qui ricostruita nel quadro della naturalizzazione americana della diaspora architettonica europea e della stagione nella piena fioritura informale della Scuola di New York.