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Una piccola città del Ducato di Milano, ma con un contado ricco di acque e di campi ubertosi: Lodi, con un ceto di aristocratici di antico e nuovo lignaggio e di professionisti aspiranti nobili, è il "microcosmo" al centro di questo studio. Attraverso un profondo scavo tra le carte degli archivi locali e di quelli del capoluogo lombardo, l'Autore ricostruisce lo scenario dell'amministrazione pubblica lodigiana sia nei rapporti, conflittuali ma anche solidali, all'interno del ceto decurionale che governa città e contado, sia nelle relazioni con Milano e con le più lontane capitali delle dominazioni che, in età moderna, si sono succedute sul territorio del Ducato. Madrid prima e Vienna poi restano sullo sfondo, ma sempre in dialogo, a volte non conciliante, con le autorità cittadine. Una politica spagnola che, alla luce delle rivisitazioni storiografiche degli ultimi decenni, riesce ad innovare e ad ottenere risultati, pur all'insegna del compromesso; e una austriaca che tenta di operare profondi cambiamenti, imponendo però, più che altro, una svolta facilitata da un ceto decurionale ormai estenuato demograficamente ed economicamente meno agguerrito.