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La rivoluzione napoletana del 1848 è stata una tappa cruciale nello sviluppo delle forme della politica moderna nel Regno delle Due Sicilie e nella definizione delle correnti politiche del Risorgimento. L'autrice si concentra sulla mobilitazione a Napoli durante la rivoluzione, discutendo il topos storiografico di un Mezzogiorno d'Italia marginale nelle rivoluzioni europee ottocentesche. Il fenomeno è indagato, attraverso una estesa ricerca archivistica, nei suoi aspetti minuti: le manifestazioni e le feste costituzionali, le aggressioni agli uomini delle istituzioni, i conflitti nelle amministrazioni, e, ancora, la socialità di strada insieme ai personaggi che la animarono. Dal libro emerge l'affresco di un momento di intensa partecipazione popolare, nel quale lo scontro ideologico si intrecciò alle lotte di fazione. Affiora, al contempo, la formazione di un gruppo democratico «forte», che diede priorità a riformare le istituzioni del Regno delle Due Sicilie rispetto alla battaglia per l'indipendenza e l'unificazione italiana.