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Come a più riprese segnalano gli organi di stampa, dalla sanità al fisco Stato ed economia sono l'epicentro di comportamenti corruttivi che entrano prepotentemente nel sistema culturale. Quali sono i riflessi e la percezione che hanno i giovani di un simile "edificante" scenario? Le due principali agenzie di socializzazione, la famiglia e la scuola, sono in grado di fornire quadri di riferimento come antidoti alla corruzione dilagante? L'ipotesi che si è voluta verificare è se famiglie difficili e scuole poco accoglienti abbiano effetti negativi su atteggiamenti e comportamenti relativi alla legalità e provochino una percezione distorta di un valore così cruciale per la nostra società. La ricerca è stata svolta a Roma e Cagliari, su un campione di studenti dell'ultimo anno di licei e istituti tecnico-professionali, mediante un questionario semi-strutturato mirato ad approfondire orientamenti valoriali, atteggiamenti e comportamenti intorno alla legalità, opinioni sull'immigrazione oltre a condizioni familiari e scolastiche. L'indagine ha fatto emergere che la legalità è un concetto a più facce, che richiama vissuti diversi, influenzato dal genere, dalla famiglia d'origine, dal tipo di scuola e dai diversi orientamenti politici e religiosi. La concezione della legalità e la percezione dell'illegalità diffusa tra gli adulti a loro volta influenzano tollerabilità e pratica di comportamenti illegali. In conclusione del libro si propongono ai decisori istituzionali modalità per incentivare comportamenti di tipo solidaristico e ostacolare la diffusione di comportamenti di tipo individualistico-deregolativo che delegittimano la cultura civica.