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A quasi vent'anni dall'esperienza che Città del Vino conduce sui piani regolatori, ci confrontiamo con una sfida nuova, e forse, più complessa: guardare insieme al cibo e al vino e sviluppare modelli di piano regolatore che guardino ai sistemi agroalimentari locali nel loro insieme. I ruoli che il cibo e le attività agricole vanno ricoprendo, introducendo pratiche, comportamenti e iniziative proprie del tessuto produttivo, come dei gruppi di cittadini, che inventano mercati o modi inediti dell'abitare, raccontano di rinnovati legami tra comunità e territori, con cui siamo chiamati a confrontarci. Al tempo stesso la capacità attuativa degli strumenti pianificatori come delle politiche o delle norme di comprendere, orientare, o anche solo intercettare, tali processi scontano difficoltà crescenti. Lo spessore tra le pratiche e le esperienze civiche o di mercato e quello dell'impianto normativo, politico e pianificatorio è il territorio, nel quale costruire e sperimentare nuove forme di governance, istituti e strumenti, in cui cittadinanza, lavoro e mercato incontrano agricoltura, valorizzazione, tutela delle risorse e turismo. Il processo che Città del Vino insieme muove verso la costruzione di politiche e piani agricoli e alimentari locali. Confrontarsi con la pianificazione agricola e alimentare significa ricostruire i rapporti che legano le comunità e i territori attraverso la rilocalizzazione dei sistemi agroalimentari locali. Le politiche e i piani che traducono gli obiettivi in azioni e strumenti agiscono sulla ricomposizione dei rapporti tra territorio, mercato e cittadinanza ponendo al centro occupazione, resilienza, inclusione e sussidiarietà per i territori di domani.