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Per molto tempo l'attenzione centrale della ricerca valutativa si è rivolta ai metodi e alle tecniche più adeguate per misurare la capacità di un programma di raggiungere i risultati o di adeguarsi a standard e performance preordinate dai pianificatori. L'elemento teorico che accomunava tutti questi modelli era la convinzione di poter individuare, con accettabile precisione, il nesso causale che consente di attribuire agli input di un programma sia gli effetti diretti e a breve termine (output), sia quelli indiretti e a medio-lungo termine (impatto), rilevabili nel contesto osservato. L'ampio dibattito critico che si è sviluppato negli ultimi vent'anni ha fortemente ridimensionato le pretese egemoniche di questo approccio. A esso ha contrapposto l'idea che le connessioni che legano gli input agli output o all'impatto di un programma non siano affatto riducibili a determinazioni semplici e lineari, ma siano invece esse stesse dei processi complessi e dipendenti dal ruolo giocato dai diversi soggetti attivati e coinvolti dal programma. Il volume ricostruisce i tratti più salienti del dibattito internazionale sui caratteri di complessità che connotano i programmi di policy, ne discute le implicazioni sulla pianificazione, sul monitoraggio e sulla valutazione, e individua alcuni tra i disegni di ricerca valutativa più adeguati a cogliere le nuove sfide aperte.