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La vicenda politica di Carlo Fracanzani inizia e si conclude tutta all'interno di quello spazio temporale che, con una forzatura lessicale ormai prevalente, è conosciuto come "Prima Repubblica": entrato nella Dc giovanissimo, dopo aver ascoltato un comizio di Alcide De Gasperi - una circostanza che ha il sapore genuino di una vera e propria "chiamata" - è stato sindaco di Este. E' entrato in Parlamento, negli anni della contestazione giovanile, espressione del più vivace retroterra cattolico del Veneto. Nei suoi numerosi incarichi alla Camera, al governo e in quello di Presidente del Consiglio dei ministri del bilancio della Cee, ha sempre portato la sua competenza, la sua onestà e la sua tensione ideale. (...). All'interno di quella vera e propria galassia, ricca di posizioni articolate, che era la Dc, Carlo Fracanzani ha scelto sempre una collocazione di frontiera: la più avanzata ma anche la più scomoda, pagando spesso di persona per la sua intransigenza. Fracanzani non ha avuto mai remore nell'indicare l'utopia come sua stella polare; ma il valore ideale delle sue battaglie nulla ha tolto alla sua capacità di individuare i problemi, proporre soluzioni e molto spesso concretamente realizzarle. (Dall'Introduzione di Giovanni Grasso).