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Il volume segue l'evoluzione del nazionalismo romeno di Transilvania dalla fine dell'Ottocento agli anni Trenta del Novecento, esaminando il pensiero e l'azione di politici e intellettuali che prima tentarono di preservare l'identità nazionale romena nel contesto dell'Impero asburgico e poi, con la costituzione della Grande Romania nel 1918, adeguarono il loro nazionalismo alla nuova situazione istituzionale, venendo allo stesso tempo influenzati dagli eventi che si stavano sviluppando nel resto d'Europa: la rivoluzione bolscevica, le contraddizioni socio-economiche postbelliche, la nascita dei movimenti fascisti. Lo studio del caso transilvano permette di approfondire le dinamiche proprie del nazionalismo moderno, capace di modificare anche in modo drastico i propri punti di riferimento ideologici, pur nel permanere di un nucleo forte centrato sull'idea del primato della nazione, e in grado quindi di aderire alle più diverse espressioni politiche della modernità: dal liberalismo alla democrazia, dal radicalismo etnico al totalitarismo etnocratico.