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Massimo Bogianckino, che fu sindaco di Firenze dal 1985 al 1989, rappresenta un classico caso di grande uomo di cultura, noto a livello internazionale, prestato alla politica. Fu, per lui, un'esperienza coinvolgente e alla fine deludente come spesso accade a chi non è abituato ai riti e alle insidie della politica. Tuttavia, la grande operazione urbanistica alla quale legò tutto il suo impegno amministrativo, il famoso passaggio a Nord-Ovest, fu sacrificata per calcoli politici dal partito di maggioranza che sorreggeva la giunta di Firenze, e cioè il PCI. A livello nazionale non si volle valorizzare la straordinaria maggioranza che governava il comune fiorentino (PCI, socialisti, socialdemocratici e liberali) per creare una prospettiva di alternativa politica nazionale in senso riformista. Quella scelta ha pesato, e pesa ancora oggi, sullo sviluppo della città nella sua configurazione metropolitana, confermata dai recenti ordinamenti amministrativi. Il volume illustra, anche alla luce di una documentazione inedita, depositata presso la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati di Firenze, tutti i risvolti e le implicazioni di quell'esperienza che attende di essere storicizzata per non essere dimenticata.