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Le Impronte Ambientali dei prodotti e gli schemi volontari che ne certificano l'attendibilità, rappresentano un'opportunità competitiva che molte imprese stanno decidendo di cogliere per comunicare al mercato il proprio impegno e l'eccellenza delle proprie prestazioni, evitando i rischi del cosiddetto "greenwashing". Molte sono le iniziative in atto: dalla recentissima metodologia PEF - Product Environmental Footprint della Commissione Europea, alla EPD - Environmental Product Declaration, fino al programma promosso dal Ministero dell'Ambiente su scala nazionale per la valutazione dell'impronta ambientale. Nel nostro Paese anche le imprese di minori dimensioni, protagoniste delle relazioni di filiera che costituiscono la vera garanzia della qualità del Made in Italy, hanno dimostrato interesse nei confronti di questo strumento. Il volume offre una panoramica di esperienze relative a metodi e strumenti messi a disposizione delle PMI come supporto nell'applicazione della LCA e dell'Impronta Ambientale, con particolare riferimento all'approccio del "cluster", efficacemente attuato in alcuni distretti e filiere del Made in Italy.