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Il volume ricostruisce la storia del mito di Francesca da Rimini dal XIV secolo fino ai giorni nostri. Storia di profondi cambamenti. Dall'antica Francesca da Polenta, la peccatrice dei versi di Dante, rappresentata per oltre cinquecento anni tra i dannati a monito dei lussuriosi, alla nuova Francesca, Francesca da Rimini appunto, figlia dell'Illuminismo e della Rivoluzione Francese, nata nel 1795 dai versi del poeta giacobino Gianni, non più peccatrice, ma vittima innocente di tempi e di leggi crudeli, iniziatrice del mito moderno. E, ancora, dall'eroina virtuosa e pura di Silvio Pellico che diventa musa ed emblema dei movimenti libertari europei e americani, a Francesca "guerriera" di Gabriele D'Annunzio e di Riccardo Zandonai, donna padrona della sua sessualità che affascina femministe e suffragette di qua e di là dell'Atlantico. Fino a Francesca icona del bacio degli innamorati, all'apice della popolarità nella metà del Novecento. Un volume che spazia tra rime, tragedie, racconti, dipinti, sculture, musiche e narrazioni cinematografiche dedicate a questa affascinante creatura della poesia e della fantasia. Perché di Francesca realmente vissuta, di Francesca figlia di Guido signore di Ravenna, per certo si sa soltanto che è esistita tra il 1260 e il 1284 circa e che è andata sposa a Giovanni Malatesta: nulla è stato tramandato di storicamente comprovabile dei suoi presunti o reali amori peccaminosi e di duplici omicidi. Nulla dalle cronache contemporanee o da documenti attendibili, se non dai versi di Dante e dalla novella di Boccaccio. Fonti letterarie e non storiche. Il volume è corredato di una sezione di apparati con tre repertori documentari: Quando e come, cronologia dei principali avvenimenti dal Trecento agli anni Duemila; Sette secoli di mito, antologia di scritti, dai versi di Dante e dai racconti di Boccaccio alla poesia di Borges, per comprendere come Francesca è stata interpretata e divulgata nel corso dei secoli; Mille e più fedeli, indice degli autori che le hanno dedicato opere d'arte e di studio dal 1795 a oggi. Parte rilevante della narrazione è affidata alle immagini per un'affascinante passeggiata tra i baci e gli abbracci di artisti d'ogni stile e maniera: romantici come Scheffer o Previati, ingenui come Albèri o Cassioli, maliziosi come Cades o Giani, mistici come Frascheri o Bianchi, sensuali come Palanti o von Bayros. Oppure "assoluti", per la loro perfezione, come Rodin nel suo capolavoro Paolo e Francesca, conosciuto come Il bacio.