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Il nuovo Codice dei contratti pubblici, negli intendimenti dei suoi estensori, doveva rappresentare una svolta nel settore dei contratti pubblici, mediante una razionalizzazione e semplificazione del precedente assetto normativo, con l'ambizioso obiettivo di conseguire una riduzione dei tempi di aggiudicazione delle gare e di esecuzione delle opere pubbliche. Purtroppo gli esiti non hanno pienamente corrisposto alle aspettative, questo si coglie anche e soprattutto, nella disciplina relativa alle modifiche dei contratti pubblici durante il periodo di efficacia, che intercetta uno degli aspetti nevralgici della contrattualistica pubblica, vale a dire quello dell'incidenza delle sopravvenienze nei rapporti negoziali. L'operatore si trova di fronte a una disciplina che tenta di fare i conti, da un lato, con l'approccio comunitario di sfavore verso le modifiche del contratto successivamente alla sua stipulazione e, dall'altro, con l'impossibilità di relegare nell'assoluta irrilevanza tutti gli eventi sopravvenuti all'insorgenza del vincolo negoziale, soprattutto considerando l'attuale contesto socio-economico fortemente instabile ed incerto. Ciò si accompagna a un insieme di norme caratterizzate spesso da una formulazione non sempre di agevole interpretazione e con alcune incongruenze e disallineamenti che lasciano spazi a non pochi dubbi e perplessità. La presente monografia è finalizzata a fornire un'analisi critica della nuova disciplina, cercando di prospettare anche possibili soluzioni ricostruttive. Gli autori, nell'analisi, hanno dato immediata evidenza agli aspetti sostanziali della disciplina normativa, necessari per risolvere le concrete problematiche che si è chiamati a gestire nella fase esecutiva dei contratti pubblici. Il volume è infine arricchito da una rassegna di pronunce giurisprudenziali e dalla prassi che, sempre per chi opera nell'ambito della contrattualistica pubblica, costituiscono un imprescindibile elemento di confronto.