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La crisi del sistema punitivo penale rende sempre più evidente l'efficacia del diritto amministrativo punitivo, varato con la legge n. 689/1981. Di questa efficacia si rende ben conto la legislazione vigente, atteso che, dall'ampio e variegato panorama offerto dalle leggi regionali, alla più disparata cura degli interessi pubblici, sono apprestate sanzioni amministrative, anche aventi consistente valore economico. Nel 1981, sostanzialmente, era il Prefetto il solo esponente dell'Amministrazione pubblica cui era affidata questa funzione, essendo riconosciuto a questi il ruolo di "Autorità decidente" con potere di irrogare sanzioni. Dal decentramento burocratico all'autonomia regionale e locale, questo ruolo è stato ripartito, per materia, anche sui vertici amministrativo/burocratici di amministrazioni comunali, servizi regionali, ed enti del sistema regionale (ASL, aziende di trasporto pubblico, ecc.), moltiplicandosi così - uno con i centri di potestà - le diverse prassi e regolamentazioni dei dettagli procedurali della difficile attività dell'irrogazione della sanzione, quando meritata dal trasgressore. Le stesse autorità amministrative indipendenti presidiano il rispetto della regolazione di cui sono custodi, attraverso le sanzioni amministrative. Banca d'Italia, AGCM, Garante Privacy e la stessa Autorità Nazionale Anticorruzione, accanto a sistemi paralleli di controllo, si affidano alle vecchie regole della legge n. 689/1981 per colpire chi sia renitente al rispetto delle discipline di settore. Questo dilagare del sistema sanzionatorio amministrativo ci dimostra che - anche dopo oltre 35 anni di pratica - tale norma merita di essere approfondita. Ad essa è affidata una estesa porzione dell'azione general preventiva che va esercitata dallo Stato (comunità) e per tale motivo merita di essere rispettata in maniera equivalente alla legislazione penale, potendosi dire cessata la funzione ancillare di un sistema sanzionatorio amministrativo che, nei fatti, ha trovato la propria dignità ed autonomia. La presente edizione è aggiornata alle nuove depenalizzazioni previste dal d.lgs. 8/2016, alle novità introdotte dal "Decreto fiscale" (d.l. 193/2016) e alle numerose pronunce giurisprudenziali degli ultimi anni.