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Se quello delle aree dismesse, in Lombardia come in altre regioni, è stato soprattutto un fenomeno industriale, oggi è necessario adottare uno sguardo nuovo. È tempo di riconoscerne l'articola-zione tipologica e funzionale. La fabbrica è una tra molteplici forme di abbandono presenti sul territorio lombardo accanto a terziario, immobili demaniali, aziende agricole, infrastrutture per la mobilità e capannoni della distribuzione commerciale. Il dismesso passa dalla condizione di 'oggetto notevole' a quella di presenza ordinaria, designando una qualità che può darsi ovunque in forme persino mimetiche. Lo scarto dall'oggetto notevole - e dallo sguardo analitico che lo ritaglia - esige un metodo attento alla relazione tra il luogo abbandonato e il contesto ambientale, paesistico, antropico di cui è parte. Un metodo per comprendere a scala territoriale in quali ambiti il dismesso si addensa, a partire da quali condizioni geografiche, insediative, infrastrutturali; dove e come acuisce il rischio ambientale, erode un paesaggio, disgrega un quadro di vita locale, ma suggerisce anche progetti e strategie di recupero non episodici. Un approccio territoriale al dismesso serve dunque a ragionare criticamente su passate esperienze di recupero 'caso per caso' e pone le premesse di una revisione degli strumenti di piano per una più efficace regia sovralocale della rigenerazione. Le sinergie tra progetti che moltiplicano la gamma delle dotazioni infrastrutturali nascono da pratiche solidali.