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La nebbia di Londra e il sudiciume dei tribunali, i parrucconi degli avvocati e l'ottusità dei giudici, la lentezza di Jarndyce v. Jarndyce e le bizzarrie di Bardell v. Pickwick. Tutta la scrittura di Charles Dickens è intessuta di riferimenti al diritto e alla procedura giudiziaria e note sono le sue corrosive opinioni sulla farraginosa macchina della giustizia inglese del suo tempo. William Holdsworth, uno dei maggiori storici del diritto del secolo scorso, prova a isolare questi singoli momenti per comporre un ritratto a tutto tondo del diritto inglese dell'Ottocento, in cui la precisione dello storico di Oxford si mescola al brio del romanziere di Londra. Attraverso la rilettura di classici come Casa desolata o Il circolo Pickwick, il libro di Holdsworth, qui per la prima volta tradotto a favore del pubblico italiano, dimostra l'importanza della narrazione letteraria per integrare la conoscenza dei fenomeni giuridici e riesce nel dichiarato intento di annoverare Charles Dickens quale autorevole membro della categoria degli storici del diritto.