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Spazio ordinario della periferia urbana e dello sprawl, mero prodotto funzionale delle placche commerciali sovrascalari, logistiche e residenziali; spazio residuale la cui gestione, in assenza di una pianificazione realmente orientata a restituire significato all'interno dell'urbano, è delegata a forme di occupazione estemporanea; spazio dell'incontro, ma anche della contesa e del conflitto in cui il potere esercita forme di controllo attraverso regolamentazioni e circuiti di sorveglianza; spazio dell'occasione, dell'iniziativa, del valore sociale, luogo di nuovi legami sociali e culturali, di pratiche relazionali che generano un rinnovato rapporto tra città e natura. Spazio della rappresentazione e della rappresentatività, carico di significati simbolici racchiusi nelle pieghe della storia, nelle tracce di tessuti stratificati e di emergenze architettoniche che costruiscono urbanità. Un testo che, attraverso differenti approcci e contributi, vuole indagare la pluralità - di significati, di esperienze progettuali e culturali - insita nel termine spazio pubblico per esplicitarne la ricchezza ma anche la difficoltà di interpretazione nel contesto contemporaneo.