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Due poeti con i loro versi d'amore: Shpend Sollaku Noé & Skënder Rusi. Shpend Sollaku Noé: la sua opera può essere inserita in tutto un filone nero della tradizione europea, che va dal "Marionettentheater" di Kleist al "Teatro della crudeltà" di Artaud, e oltre. Quest'opera si allinea, anche in maniera diversa, all'esperienza di un'intera generazione di poeti (Brodskij, Milosz, Herbert, Kancev), come Sh. S. Noè, costretti ad abbandonare patrie che non potevano soddisfare la loro sete di libertà. In questo libro Shpend Sollaku Noé pubblica per la prima volta un poema d'amore: così bello, ma terrificante; così pervaso di lirismo, ma amaro e intriso di veleno. Skënder Rusi è l'apoteosi originale e geniale della sofferenza nata dall'amore. Questo continuo tormento devastante per gli altri, che gli gocciola non soltanto dal corpo, ma anche dalla camicia e dalle scarpe, scorre come lava incandescente dalla sorgente del suo fiume poetico fino alla foce del mare albanese dei versi d'amore, continuando ad abbagliare e stupire i fan come i vapori bollenti di un vulcano sottomarino che sta appena sorgendo dal mare.