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Cosa lega Copernico ai rettili? E un genio matematico agli orsi polari? Cosa hanno in comune traffico e crisi economica? O il mal di schiena e il gusto della marmellata? Non ci rendiamo mai davvero conto, fino in fondo, di quanto tutto sia connesso, di quanto gli eventi, grandi o piccoli, personali o collettivi, ridicoli o tragici, siano intimamente collegati da una trama tanto fitta quanto sottile e indissolubile, invisibile a occhi non preparati. Così, nell'interpretare il mondo o prendere decisioni, ci concentriamo sul contenuto ignorando, della realtà, ciò che non ci hanno insegnato a vedere, la sua parte più importante: la struttura. "Il grande spreco" smonta le nostre certezze, anche le più antiche, radicate e intoccabili e proprio per questo eccezionalmente ingannevoli; rivela la nostra inadeguatezza e ridimensiona lo smisurato ego collettivo di una specie ritenuta dominante ma che, nel progredire, ha sbagliato quasi tutto. E propone una via d'uscita culturalmente rivoluzionaria.