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In 250 pagine, frutto di una scorribanda fra libri d'ogni tempo e paese: quasi 500 autori, 650 testi e poco meno di 1400 citazioni attinenti al cibo. Dall'antichità classica al 2017 compreso, tre capitoli rappresentativi della varietà d'accenti e di toni che "condiscono" la scrittura. Si spazia in una casistica d'un certo respiro (schematizzando: dalla fame all'abbondanza) e in generi letterari differenti, scoprendo che da sempre gli scrittori utilizzano il cibo e il mangiare anche per parlar d'altro. Le descrizioni dei rituali alimentari, come del digiuno, possono infatti diventare invenzione, gioco, poesia, religione, storia, barometro delle esperienze personali e collettive, metafora sociale e politica. In una parola: cultura. Un chiaro invito al lettore: a «mangiare con gli occhi e con la mente», a mollare gli ormeggi e partire per uno stupefacente viaggio alimentare che segue tragitti di carta invece di arrestarsi alla tavola. Prefazione di Licia Granello.