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Negli anni Ottanta la cinematografia di genere in Italia riesce a trovare una nuova via di sviluppo, individuando nella contaminazione la ricetta per la produzione di nuove pellicole. Il cinema fantastico italiano diventa allora una sorta di cinema/collage, in cui elementi presi dai grandi successi esteri del periodo vengono mixati più o meno (meno, soprattutto) brillantemente, creando curiosi ibridi: rambi vengono inseriti in ambienti postatomici, Alien sbarca sulla terra creando apocalittici scenari alla George Romero, i guerrieri della notte si ritrovano nella futuribile New York carpenteriana di Jena Plissken, Conan incontra Mad Max, in un gioco di ricalchi e scopiazzature frullate e somministrate a velocità allucinante. Perché dedicare un volume proprio a quel periodo e a questo genere, allora? Perché è stato l'ultimo, a suo modo coraggioso, periodo di vita del cinema di genere in Italia. Un periodo che, tutto sommato, ricordiamo con grande piacere e a cui ci sembra doveroso rendere tributo.