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Si tratta di un libro che è primariamente la fotografia della cultura dei pastori nell'Agordino alla fine del secolo scorso. Infatti da questa ricerca si vengono a conoscere le credenze riguardo agli animali, riguardo a esseri o fenomeni soprannaturali e riguardo anche alla medicina veterinaria di carattere popolare usata dai pastori nelle malghe. È un libro, pertanto, di approfondimento del folclore locale, prendendo lo spunto da un censimento delle malghe allora esistenti e dalla vita che i pastori conducevano in montagna. Le malghe di cui si parla sono una quindicina, disposte nel libro a seconda dei Comuni di appartenenza: Voltago Agordino, Gosaldo, La Valle, Agordo, Taibon, Cencenighe, Falcade, Canale d'Agordo, San Tomaso, Roccapietore e Alleghe. Di ogni malga se ne enumerano le caratteristiche, il lavoro ivi svolto, i nomi dei lavoranti e le loro particolarità; vi si accenna agli strumenti di lavoro, ma soprattutto se ne riportano delle immagini riguardanti gli stabili e gli oggetti di uso. Il libro risulta pertanto una piccola enciclopedia contenente la vita, la cultura, l'ambiente delle malghe, con riferimenti anche statistici sugli animali e sui lavoranti.