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"Quanto diversa la situazione da quella del dopoguerra, quando Tindaro La Rosa aveva iniziato la sua coraggiosa e limpida vita politica e personale. Dalle carte che egli ha lasciato e dalle testimonianze familiari - è certo che egli volesse scrivere un libro sulle sue esperienze, e che intendesse intitolarlo Racconti di un comunista di periferia. Ma proprio i comunisti di periferia sono stati la forza dell'antico partito comunista. Se non ci fossero stati i comunisti di periferia, non ci sarebbe stato il partito, e i tanti progressi economici e civili della popolazione italiana non sarebbero stati raggiunti. Il loro ricordo non può però limitarsi al rimpianto; ci auguriamo che esso solleciti una rinascita democratica. che dovrebbe avvenire in forme adeguate ai nostri tempi. Si può fare tesoro dell'esperienza passata, ma non proporsi di copiarla, perchè irripetibile: nuove domande esigono risposte" (Dalla prefazione di Simona Mafai)