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A seguito di fortunate coincidenze e a intuizioni singolarmente illuminanti, l'autore è giunto a descrivere il contenuto di un palazzo rinascimentale valtellinese e ad ascrivervi una antica conoscenza, che dall'antico Egitto, passando per la Biblioteca Alessandrina, attraverso il Concilio di Basilea, Ferrare e Firenze, potè giungere al mondo rinascimentale, allorquando al principiare del Quattrocento, l'Accademia Neoplatonica fiorentina di Marsilio Ficino e Cosimo de' Medici ebbe modo di accedere laicamente a contenuti di conoscenza fino ad allora di esclusivo appannaggio di monasteri e abbazie. Nell'intento di preservarne l'esistenza, e tramandarla agli alleati politici dell'epoca, un giovane Leonardo da Vinci ebbe l'incarico e l'onere, attraverso un viaggio giovanile documentato dall'autore e finora sconosciuto, di depositare questo antico sapere nell'inaccessibile e protetta Valtellina, fulcro del quale vi è la più straordinaria partitura musicale mai scritta, cui tutta la musica rinascimentale e successiva ha fatto attenzione.