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Scarciglia nasce come poeta intriso di nostalgia, alla continua ricerca di sicurezza negli eventi della sua vita passata; la sua scrittura tende ad essere estremamente elegante, aulica, come proveniente dal remoto. Riesce ad esprimersi con una prosa non certamente moderna, ma piacevole, un italiano corretto nella forma e nel contenuto che non accetta neologismi ed esotismi. Egli scrive i suoi ricordi, fermandosi al periodo del secondo dopoguerra, per lui più ricco e soddisfacente, quando giovane spensierato guardava la vita che si svolgeva intorno a sé, le giornate fatte di sacrifici, miseria, ma anche di solidarietà e rispetto.