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"Ho trascorso 40 anni della mia vita illudendomi che le mie idee potessero essere oggetto di riflessione e di discussione per persone che avevano il potere di realizzare progetti comuni, come gli amministratori locali. Spesso mi sono sforzato di esprimere pensieri che mi sembravano sufficientemente intelligenti. Poi mi sono accorto che chi mi ascoltava non era assolutamente interessato al merito delle questioni esposte e pensava solo a quanto consenso potevo procurargli. Avendo avuto genitori semplici nessuno mi aveva mai insegnato che ogni istanza va inoltrata per iscritto e magari protocollata per poter testimoniarne l'esistenza; per questo motivo ogni mia intuizione o iniziativa in tutti questi anni passati si traduceva in comunicazioni amichevoli e famigliari, che non hanno lasciato nessuna traccia di sé. Ora ho deciso che i miei pensieri si debbano convertire in progetti scritti. Piante che potranno essere anche tacciati di utopia, ma che almeno resteranno come una testimonianza di idee intorno alle quali qualcuno potrà riflettere o ispirare azioni concrete."