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All'inizio fu l'acqua a generare Roma, città del fiume, "rumon": parola proferita dalla gente che vi confluiva dai luoghi più lontani e diversi per farne dimora. Da allora, un'infinità di tempo oltre il dominio degli uomini ha solcato la sua anima, e l'acqua non ha mai smesso di lambirla. L'opera riscopre i lasciti palpabili delle genti, riflessi nelle concupiscenze carnali dell'impronta liquida che delimita, capovolge e reinventa il profilo di un mondo familiare, eppure mai visto così prima d'ora. Un manuale che mostra la città eterna e il suo tessuto urbano attraverso lo specchio dell'acqua, con uno sguardo insolito per risalire alla corrente carsica delle sue origini. Il racconto visivo dialoga con le poesie di Lui Zuvela, scrittrice e artista croata, approdata a Rumon e fondatrice di LIPA, associazione culturale di donne migranti. Una raccolta che celebra l'arte del momento giusto attraverso gli occhi di Adolfo Brunacci, fotografo e uomo eclettico, anch'egli migrante per vocazione.