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Tra l'8 e il 22 settembre del 1943, sull'isola greca di Cefalonia, si consumò il più grande eccidio che i tedeschi abbiano mai compiuto contro gli italiani. Le motivazioni della strage sono da individuare nella Resistenza dei militari dell'Esercito italiano al disarmo e alla deportazione voluta dalla Germania nazista dopo la resa incondizionata dell'Italia alle forze alleate anglo-americane. Durante gli scontri, migliaia di militari italiani persero la vita e altrettanti vennero fatti prigionieri. Tra questi vi era un fante della 33ª Divisione fanteria Acqui, il romagnolo Nello Forlivesi, che ha raccolto in un diario le memorie di quei giorni di prigionia trascorsi tra la Grecia e i Balcani. Un diario genuino, scritto con uno "slang" figlio di una istruzione appena abbozzata ma di una naturale intelligenza e di una voglia di non perdere la memoria. (dalla prefazione di Mario Proli)