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In questo pionieristico saggio Ramachandra Guha, storico indiano di fama mondiale, propone un deciso mutamento nella lettura delle origini e dello sviluppo dei movimenti ambientalisti. Non più uno sguardo interno all'occidente, che dal "ritorno alla terra" contro la rivoluzione industriale si muove fino alle battaglie ecologiste degli anni '60 e '70 e oltre, ma un intreccio globale, descrivendo - in modo puntuale e vivace - le relazioni e le reciproche influenze che legano esperienze lontane: i poeti inglesi, la lezione gandhiana, profeti della wilderness e forestali statunitensi, attivisti brasiliani, verdi tedeschi... Incrociando voci ed esperienze del nord e del sud del pianeta, Guha mostra la ricchezza e la complessità delle correnti ecologiste del XIX e XX secolo, passando dai vertici internazionali all'"ambientalismo dei poveri": la lotta non-violenta di Chipko nelle foreste himalayane, l'Amazzonia di Chico Mendes, il Green Belt Movement di Wangari Maathai in Kenya, le voci critiche in Cina e nel sud-est asiatico.