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Di Wole Soyinka, drammaturgo, poeta, saggista e attivista politico, primo scrittore africano a essere insignito, nel 1986, del Premio Nobel per la Letteratura, si è detto e scritto tanto, commisuratamente al grande successo che la sua arte e il suo impegno sociale riscuotono da sempre su scala internazionale. Il testo che più di ogni altro ci può introdurre alla lunga e prolifica carriera di questo artista e intellettuale a tutto tondo, alla sua esperienza e alla sua visione del mondo - originatasi nella Nigeria che gli diede i natali, ma che pure abbraccia i vari continenti tra cui da anni si divide - è la sua recente autobiografia "Sul far del giorno". La pubblicazione Dedica a Wole Soyinka propone un'intervista all'autore, scritti critici di Armando Pajalich, Tiziana Morosetti e Claudio Gorlier e uno scritto inedito, "Assoluti e relativismi culturali - La dignità e la sacralità della vita umana", che l'autore ha gentilmente concesso al festival Dedica di Pordenone, di cui è stato protagonista in occasione della diciottesima edizione.