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In un rarefatto passato, incroci beffardi di casi tribolano sfaccendati, valvassori, funzionari e Re; senza - si capisce - trascurare osti, artisti, passanti e zotici. La macchina febbrile dello scompiglio mai si riposa. "La vita danza sui piedi del caso", sentenziò una volta un noto malato di nervi. Dacché piccoli insetti pensanti presero a brulicare nel mondo, costruendovi complicati alveari, si aprì fatale partita con le possibilità. Due piccoli, amabili contes sur le desordre, scritti con humour illuministico e divertito linguaggio barocco. Con una morale: guai a non tenere nel debito conto i dettagli: dall'ombra di un leccio all'andatura di un naso.