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Sandro Sardella, poeta operaio, ancora nel 2011, usa di base una forma di comunicazione diretta: come in fabbrica distribuiva ad personam i suoi volantini, implementandoli con il suo essere umano pensante, così ancora oggi concepisce il fare un libro: poche copie, distribuite brevi manu. Una rivoluzionaria forma di comunicazione interpersonale, l'unica intramontabile arte che raggiunga il prossimo. Soprattutto, quando l'arte della "novità prensile sorridente" (come lo versifica Corrado Levi) è responsabilmente civile verso gli "operai marchiati" verso le "rappresentanze sindacali". Sandro Sardella con i suoi segnali (volantini, poesie e "fuori busta" quotidiani) contesta non solo il potere, ma anche il contropotere. Forse connivente, sicuramente funzionale.