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Venti racconti, venti storie, incastrate una dentro l'altra, con personaggi che mutano di continuo, passando da ruoli secondari a ruoli principali. E, sullo sfondo, ma vero personaggio principale, l'America, la sua cultura. O meglio quella cultura che gli europei hanno conosciuto attraverso Hollywood, attraverso film e serie tv, che, anno dopo anno, attendono, divorano, digeriscono, assimilano. Ma sarà davvero quella l'America? L'autore è conduttore sagace e ironico di questo 'taglia e cuci' metaletterario, di un narrato che non è quel che sembra essere, e che svela capitolo dopo capitolo, immergendo il lettore in atmosfere solo apparentemente note, sulle orme di accadimenti viziati, corrotti, sopravvalutati. E così si aprono scenari inattesi, in un continuo gioco di echi e rimandi e specchi e fantasmi. Ogni racconto un indizio, il pezzo di un puzzle di quell'immagine tremolante che ha l'America vista da questo lato dell'oceano. E anche il divertimento è solo miraggio e il grottesco si insinua prepotente, lente deformata con la quale finiamo per guardare, senza, tuttavia, drammaticamente, rendercene conto.