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C'è una città di mare con i suoi paesaggi, i suoi profumi e le sue tradizioni. E c'è la sua quotidianità, crocevia tra vita e psiche a fare da scacchiera alla partita giocata sul tavolo dell'opera "La Casa di Moda". Pedine, in questo gioco, ora cattivo e ora avvincente, sono una serie di personaggi incastonati su quel muro di umanità che riesce a dividersi tra buoni e cattivi, tra onesti e corrotti, e tra tutori dell'ordine pubblico e "scialacquatori" della legalità. Genova che si erge, al di fuori della penna di Raffaele Montefusco, a simbolo di un macrocosmo fino a diventare popolare, la città di tutti, ma mai troppo scontata e mai troppo retorica. Un'opera completa e complessa dal linguaggio asciutto e pulito. Un giallo, i cui personaggi potrebbero benissimo essere "quelli della porta accanto", che prende il lettore per mano sin dalle prime righe e lo porta leggero a spasso, tra la coscienza di una città e di una umanità, fino all'ultima pagina. Senza concedere sconti.