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Loretta Gragnanini è nata a Latina dove erano arrivati i suoi nonni ad abitare terre vergini. Ha iniziato a parlarne nel 2007 con il suo primo libro "Le gnu lu" che vuol dire "È venuto lui". Viene qui ripresentato con due nuovi racconti che ci dicono di altri personaggi che ne hanno condiviso la storia. "Imperide" è un parlare asciutto dove tutti sono lasciati a loro stessi. L'autrice con la sua finta ingenuità entra nei personaggi e ci dice solo quello che ha sentito. La Gragnanini adopera poca trama per descrivere tante persone e quello che fa ancora è accompagnare il lettore ad incontrarle. Quando si arriva all'ultima riga ci si accorge che sarebbe bello rivederle. Proviamo nostalgia. Nessuna citazione alla città che ha accolto la sua famiglia che veniva da Ferrara, perché non interessa il posto, tutti potrebbero andare bene. Più che un romanzo "Imperide" potrebbe definirsi un quadro. Un quadro di un pittore impressionista che vuole fissare il momento, la persona. Anche se a volte questa passa come una meteora e non torna più, come nella vita.