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Nella seconda metà degli anni settanta del XX secolo, in Europa e negli Stati Uniti s'assiste a una vera e propria svolta. All'impegno ideologico e al rigore di una pratica formale tesa comunque a corrispondere a caratteri "critici" rispetto ai valori della società occidentale, fa seguito uno scatenamento di energie collegate a necessità espressive essenzialmente individuali. Si crea così un movimento immaginativo che integra materiali eterogenei, tratti dal mondo delle comunicazioni di massa come dalla tradizione artistica in senso proprio, un movimento nel quale la memoria, a breve o a lungo termine, risulta animata dall'impulso vivificante e straniante dei sensi. È l'infraculturalità che caratterizza, in Italia, la nascita della Transavanguardia, teorizzata da Achille Bonito Oliva, a cui hanno dato e danno varietà di pronunce le opere di Enzo Cucchi e Francesco Clemente, in bilico tra differenti contesti culturali e geografici.