Tab Article
L'autore ci fa fare un viaggio che solo apparentemente si svolge dentro la Bologna del ricordo, perché in realtà ci fa scavare dentro di noi, nelle nostre paure e fobie, quelle che almeno una volta nella vita ci hanno svegliato di notte, quelle che spesso hanno svegliato l'autore: è lui che se ne fa carico al posto nostro così da servircele digerite, pronte per essere metabolizzate. Sono nevrosi che per chiunque di noi sarebbe stato difficile mettere nero su bianco. Eppure questo meditare non ci pesa perché l'atmosfera degli ambienti dove viene narrata la storia è fascinosa. Stiamo trascorrendo il tempo della nostra lettura in luoghi realmente esistiti, dalla grande corte dei Paltroni, al fiume, solo che sono percepiti come la gente di cui si narra, li ha vissuti, col fascino del mistero, perché erano luoghi antichi utilizzati per scopi diversi dagli originali. È così che gli antichi passaggi segreti diventano antri della memoria ancestrale dove raccogliersi in meditazione lontano dalle vicissitudini quotidiane.