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Il saggio ricostruisce gli albori della nostra umanità seguendo le tracce dei Pelasgi, antichi popoli che vennero perpetuati con questo nome dagli storici classici. Il mito li vuole discendenti dagli Dei e la storia ufficiale li identifica con le popolazioni preistoriche autoctone della penisola balcanica che lentamente si evolvettero in quelli che conosciamo come Greci. Di fatto archeologicamente, linguisticamente, geneticamente non esistono popoli dei Pelasgi, ma i tratti distintivi della loro cultura, tramandati dagli storici, sono identificabili in moltissime aree del nostro pianeta. Dunque chi erano i Pelasgi? Un enigma vasto, intricato e soprattutto carente di documentazione. L'autrice si avvale di documentazioni multidisciplinari e dedica particolare attenzione al linguaggio, custode arcano delle vicende umane, audacemente esplorato non solo tramite le opere dei più noti glottologi, ma anche attraverso analisi linguistiche eterodosse. Sottoponendo a verifica ogni intuizione, arriva a delineare un profilo inedito dei Pelasgi, popoli la cui identità fu inghiottita dalla storia, eredi di una cultura millenaria, forse la "civiltà delle origini".