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"Dai ventinove caduti ricordati dalla lapide posta davanti alle scuole, grazie alle puntuali ricerche condotte dall'Associazione "Arte e Cultura Schivenoglia", si è passati a ben sessantacinque (uno soltanto dei quali partito volontario e caduto in Libia). Tanti sono stati gli schivenogliesi, su un totale di oltre settemila mantovani, che hanno lasciato i loro affetti, sacrificato la loro giovinezza e affrontato disagi profondi, senza più poter fare ritorno alle loro case, alle loro famiglie, al luogo natio. E quasi tutti-ben quarantasei su sessantaquattro-erano soldati di prima categoria, ovvero i più giovani e forti, la fanteria mandata in trincea, definita dagli storici "carne da cannone", per lo più di modesta estrazione sociale: soprattutto contadini, ma anche qualche carrettiere, fornaio, falegname, muratore. ... ... Diventa, questo, un libro della memoria da dedicare alla Comunità, ma anche al mondo della scuola, affinché si possa trarre spunto di insegnamento, riflessione, discussione, materia di studio e di confronto per diventare bagaglio di saggezza, mirato a consolidare i principi fondanti della nostra repubblica democratica." (Dr.ssa Daniela Ferrari)