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"Sarà la bellezza che salverà il mondo" (F. Dostoevskij), perché senza bellezza nessuna verità si incarna, e per ciò, restando astratta, non aiuta a vivere, anzi. Sul fondamento poetico del mondo descrive, attraverso un racconto di intuizioni e idee, con enclaves liriche, il luogo della poesia nell'esperienza vitale e dunque storica di Giovanni Casoli, che lo considera il suo lavoro più intimo. Infatti "sul", ben più che a un argomento, introduce a uno stato in luogo, il luogo della bellezza-poesia. Ovviamente la poesia non è il "poetico", l'ornamentale, il decorativo, ma al contrario l'essenziale, cioè l'intimità di tutte le cose."Casoli non offre al lettore solo il fondamento poetico del mondo. Gliene offre le mura maestre, le pareti, i piani, le torri, la copertura, il tetto, i pinnacoli; tecnicamente, le immateriali armoniose architetture, le volumetrie, i carichi, gli alleggerimenti, le pietre angolari e i fregi del palazzo imperiale dell'anima, con la severità di un architetto che pensi la sua opera destinata a resistere al tempo. Meglio, a reagire al tempo" (dalla prefazione di Giovanni D'Alessandro).