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«Oggi il mondo è straordinariamente bello», così esordisce Yves Michaud. Siamo nell'epoca del trionfo dell'estetica: l'arte è diventata un gas, un profumo che si diffonde ovunque e tutta la nostra esistenza è ormai invasa da un'atmosfera estetica. Ma la bellezza non è nelle cose - ci avverte l'autore bensì nei nostri sguardi. E allora la domanda che dobbiamo porci è: perché guardiamo tutto dal punto di vista estetico? Perché vogliamo che tutto sia bello? Michaud ci fornisce spunti di riflessioni e risposte che riguardano sia lo stato dell'arte, sia l'esistenza dell'uomo contemporaneo. Il XXI secolo è l'epoca dell'adorazione e del culto della bellezza, dove la legge è che tutto deve essere bello; ma è anche l'epoca del paradosso: la bellezza è celebrata in un mondo privo di opere d'arte, se per queste ultime intendiamo quegli oggetti rari che una volta si contemplavano religiosamente nei musei. L'interesse contemporaneo per il design è un sintomo di questo cambiamento di approccio all'arte: il culto dell'opera in sé è morto, mentre l'arte rivive nella cura dell'ambiente, diventando arte da utilizzare e da fruire per rendere piacevole la propria esperienza di vita. In conclusione, di cosa possiamo lamentarci - chiede Michaud - se tutto il mondo è diventato così bello?