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Il romanzo "San Michele in campana" propone due primizie: il primo romanzo, costruito come un giallo, di Nunzio Astone e il primo giallo pubblicato dalla Yorick Editore. Dunque un "giallo" per raccontare una storia di altri tempi che sembra una storia di oggi: eventi accaduti nel passato e subito rimossi dalla memoria, perché troppo ingombranti, troppo imbarazzanti. Al centro del racconto, Michele di Ganzaria, criminale di notevole spessore, specialmente nel campo finanziario, che rappresenta l'essenza del male: il male che è stato, il male che è, che continuerà a essere, nel paese "immaginario" che è la Sicilia. "Era emigrato in Italia, da un antico paese della Sicilia, in cerca di gloria e di fortuna, un giovane avvocato dotato di molto talento e bene accreditato da adeguate prelatizie con le quali autorevoli religiosi si erano prodigati perché venisse bene accolto e utilmente inserito in quelle attività per le quali il suo spiccato talento mercantile avrebbe potuto dare sicuro giovamento a quanti lo avrebbero ospitato e aiutato". Una scrittura intarsiata di citazioni, divagazioni, allusioni all'attualità...