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Questo volumetto doveva essere un saggio di appendice del "Jazz Experiences: microstoria di un gruppo amatoriale di traditional" (De Frede ed.-Napoli, 2011), nel quale ho narrato attraverso testimonianze, aneddoti e "reperti", le esperienze di oltre otto anni (dal '62 al '68) di un minuscolo gruppo di amici, per lo più studenti universitari di Chimica a Napoli, folgorati dalla passione per il jazz tradizionale. Si è successivamente deciso di farlo vivere di vita propria. Non per qualità intrinseca di critica musicale o per novità di approccio, ma solo per testimoniare che anche la coltivazione di un hobby richiede dedizione e tentativi di interpretazione - a tutti i livelli - del fenomeno oggetto della propria attenzione.
