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Venti lettere, scritte nella sezione speciale del carcere romano di Rebibbia e rivolte a un giovane amico, in cui Toni Negri ricostruisce i passaggi della sua vita intellettuale e politica. A confronto con il repertorio di saggi che compongono la produzione filosofica e teorico-politica di Negri, questo libro appare anomalo, perché costruito con un registro ispirato alla tradizione letteraria dell'epistolario. La narrazione di un percorso esistenziale che coniuga una rigorosa formazione culturale alla passione politica, sullo sfondo della storia italiana dal Dopoguerra alla fine degli anni Settanta.