Tab Article
Il doppio registro arte/realtà è caratteristico dell'opera di César Meneghetti che può/deve essere declinata in altri antagonismi: identità/nomadismo, cristallizzazione/flusso, alterità/pregiudizio, memoria/oblio, normalità/diversità, confine/sconfinamento. Perché è lì, su quel confine, che l'opera di César Meneghetti si svolge e la sua arte si compie. Prima dell'attuale pubblicazione "I/o io è un altro", uscita in occasione della 55ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione della Repubblica del Kenya, curatori Sandro Orlandi, Paola Poponi) César Meneghetti ha attribuito la dignità di linguaggio a lacerti, tracce, frammenti, narrazioni, fulminei parallelismi di mondi lontani e contrapposti: Italia/Brasile, Europa/America, Africa e scienza europea servendosi di tutti i dispositivi oramai disponibili dell'arte fotografia, montaggio, installazione, scultura, regia e/o sceneggiatura - ha fissato una contrapposizione nella lontananza, ha fatto emergere questioni particolari, universalizzandole e narrandole, intercettandole grazie alla sua condizione d'artista nomade od emigrante che condivide con gli artisti e gli uomini di questo mondo globalizzato.