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"La presente silloge si prefigge il fine, se mai ve n'è uno nello scrivere, di rappresentare una vera e propria svolta di matrice 'ideologica' nella nostra produzione, quando per ideologia si intenda una peculiare intentio poetica orientata strutturalmente al perseguimento di una particolare 'weltanschauung', sia pure teleologicamente rivolta al niente: raggiunta, oramai, la consapevolezza che la poesia come strumento di conoscenza, per intuizione, dei moti più profondi dell'animo umano, sia stata definitivamente esiliata dall'attuale società consumistica o relegata in un limbo di mera inesistenza, mediante la parola poetica, dionisiacamente dispiegata, ci si oppone, certo vanamente, a ogni concetto di volgare mercificazione e spaventosa corruzione espressiva ed esistenziale. Riteniamo, altresì, che la poesia consista, in essenza, nella stipula, su base misterica, di un patto di sangue con l'assoluto, anche quando essa abbia ad assumere esteriormente i fragili vestimenti del vuoto. Non v'è poesia autentica, invero, laddove in essa sia assente il profondo senso del tragico, l'abisso del verso definitivo, il decisivo sigillo dell' 'ultima volta', il severo madrigale dell'addio."