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Città di provincia spesso significa noia, chiusura mentale, asfissia culturale, appiattimento politico e sociale. A volte però, come in questi racconti, nella vita di provincia si rispecchiano i comportamenti di una società più larga, dove passioni, rapporti umani, perfino agitazioni collettive e giochi politici si prestano ad essere osservati con partecipazione più convinta o con ironia leggera. Dalla velleitaria contestazione degli anni caldi al camuffamento delle grandi ideologie del Novecento fino ai problemi dei giorni nostri, questi racconti brevi definiscono un percorso in cui la storia, come scriveva Montale, «si sposta di binario e la sua direzione non è nell'orario». Chi riesce, tuttavia, a raggiungere un approdo sicuro è la persona che, malgrado tutto, è ancora capace di affezionarsi alla vita e realizza positività, uscendo dal proprio egoismo, soprattutto dalla supponente arroganza intellettuale. Il thinking positive non è solo la moda del rampantismo americano o del buonismo all'italiana, ma anche la condizione di molti, come i personaggi femminili di questi racconti e la gente semplice che si immerge ogni mattina nella vita, accettando i suoi «doni», mentre altri navigano nei labirinti sospesi di una realtà «virtuale». Ai primi va la cordiale simpatia dell'autore.