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"Come per Virgilio, l'orto e la campagna vengono a identificarsi con la ricerca della verità della poesia: una verità difficile, inattuale, impensata, splendidamente inattesa in un tempo poetico che non ricorda più i pur antichi e preziosi generi della nostra tradizione, classica e moderna. Vacana ha scelto la lingua e i ritmi più semplici, con il tono più suasivo della spiegazione per chi ormai di orti e campagna quasi nulla sa che cosa significa contemplarli e lavorarli, per tutte le stagioni al tempo debito, con rigore e senza pigrizie. È una pedagogia minuziosa e attentissima, ma con divina ironia, perché, in questo modo, egli mostra com'è la vita vera, tutta la vita, faticosa e ilare, drammatica e comica, malinconica e giocosa, e il susseguirsi delle stagioni nell'orto non è, allora, che la trascrizione per litote delle esperienze degli anni, fra amore e dolore, sconfitta e trionfi, emozioni e quiete. Vacana tutto questo racconta per il tramite dei suoi giorni di lavoro e di riflessione dietro la sua casa... " (dall'introduzione di Giorgio Bàrberi Squarotti).
