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Il libro scritto da Giorgio Villani è stato costruito attraverso un particolare intreccio che ha consentito di srotolare gli eventi miscelando i più importanti momenti storici nazionali, internazionali e i fatti prettamente locali con una sottile ma continua e particolare linea rossa: il diario quotidiano di Don Giuseppe Colombo. Un parroco che, dopo essere giunto a Rosate perfettamente allineato al regime fascista, con il trascorrere del tempo, visse un travaglio interno che lo portò a compiere azioni perentorie e molto pericolose come quelle che lo videro protagonista tra la notte del 24 e la giornata del 26 aprile 1945. Non solo, ma va anche precisato che la ricerca storica effettuata non si è limitata a percorrere i drammatici giorni che dall'otto settembre 1943 si sono succeduti sino al venticinque aprile del 1945, ma è andata oltre acquisendo atti tra gli impolverati documenti di fine ottocento scavando tra le abitudini contadine di inizio novecento e registrando con scrupolo l'avvento di Mussolini negli anni venti, le prime leggi restrittive, l'instaurazione della dittatura e le iniziali forme di mobilitazione contro il regime.